Cerca Contatti Archivio
 
A Castel Mella soppresse 80mila galline.

Si diffonde l’epidemia, prima limitata ai tacchini: stavolta colpito un allevamento di ovaiole Aviaria, soppresse 80mila galline A Castel Mella. Gli allevatori del settore: «Presto garanzie e indennizzi»
Gli allevatori chiedono indennizzi e garanzie per il futuro. L’influenza aviaria ha fatto la sua comparsa anche a Castel Mella e, cosa ancora più preoccupante per il settore avicolo, questa volta non ha colpito un allevamento di tacchini ma di galline ovaiole, inducendo le autorità sanitarie a decretare la soppressione degli 80.000 esemplari presenti nei capannoni. Superfluo dire che gli addetti del settore avicolo sono sempre più preoccupati, perché, pur se è vero che questo virus che colpisce tacchini e polli da quando si è manifestato la prima volta, circa un mese fa, non ha avuto una diffusione virulenta come due anni fa, nonostante tutte le «biosicurezze» adottate, i focolai di infezione si manifestano a macchia di leopardo, preoccupando tutto il comparto avicolo. «La scorsa settimana abbiamo avuto una riunione a Roma, nella sede nazionale della Sanità veterinaria - dice Gianni Comati, del settore avicolo dell’Unione provinciale agricoltura (Upa) - per discutere di questa epidemia e per trovare una via d’uscita che tuteli anche noi allevatori. C’erano tutte le massime autorità sanitarie nazionali e regionali del settore, e io ho rappresentato gli allevatori avicoli della Lombardia. È emersa una situazione allarmante, nonchè la mancanza di un vero coordinamento nazionale. Erano presenti i responsabili della Coldiretti, della Confagricoltura e dell’Una (Unione nazionale allevatori) e il timore generale era che ormai questa epidemia sia inarrestabile, perché progredisce nonostante tutte le precauzioni dettate dalla biosicurezza». Un grido di allarme è stato lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Brescia, Franco Bettoni. È stato grazie al suo interessamento, che ha riscosso il consenso degli allevatori, se il problema, da bresciano o poco più, è diventato un caso nazionale. Ora, la sanità lombarda vuole adottare le «zone omogenee», che nella nostra provincia sono una cinquantina: il che vuol dire in base alla vicinanza dei capannoni allevare solo animali della stessa età (accasamento contemporaneo); è provato che una crescita «orizzontale» riduce fortemente le probabilità di dover ricorrere alle soppressioni di massa. Nella riunione tenutasi a Roma è emersa la richiesta degli allevatori di poter ricorrere alle vaccinazioni generalizzate, così come si fa negli Usa, degli animali in giovane età; resta da chiarire il problema sul tipo di vaccino da scegliere: gli allevatori preferirebbero quello «eterologo» che è più blando e non deve essere riportato sulle etichette. «Il vaccino potrebbe essere una soluzione - conclude Gianni Comati - ma noi allevatori abbiamo la necessità di poter riprendere a lavorare, e le zone omogenee ci faranno ritardare ulteriormente. Soprattutto chiediamo di vederci riconoscere i giusti indennizzi per i danni subiti, anche per quelli di due anni fa: i nostri colleghi del Veneto in questo sono stati più fortunati di noi. Invito tutti gli addetti ai lavori ad unirsi a noi in questa giusta causa per avere maggior peso nel far valere le nostre ragioni». Giovedì 21 novembre, alle 14.30, all’Upa di Brescia in via Creta, ci sarà una riunione di tutti gli allevatori, a cui parteciperanno anche autorità nazionali, finalizzata ad analizzare lo stato di crisi del settore avicolo e a trovare le strategie adeguate per dare serenità a tutto il comparto.


lunedì 18 novembre 2002


News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>