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"Ricordi a piede libero" - L'autonomia Operaia, l'esilio, gli studi sull'HIV - di Gianfranco Pancino

Sabato pomeriggio,10 di febbraio, AltrAgricoltura ha ospitato la presentazione del libro "Ricordi a piede libero" - L'autonomia Operaia, l'esilio, gli studi sull'HIV - di Gianfranco Pancino, negli anni '70 dirigente prima di Potere Operaio e successivamente dell'Autonomia operaia milanese; una presentazine partecipata, più di settanta i presenti, "incredibilmente" anche con una decina di giovani ventenni, venti i libri venduti! cosa successa raramente, una buona giornata di riflessione. Di seguito un articolo de Il Mattino di Padova che sintetizza il contenuto del libro.
domenica 11 febbraio 2024
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AltrAgricoltura Nord Est presenta

PRESENTAZIONE DEL LIBRO " RICORDI A PIEDE LIBERO. L'autonomia operaia, l'esilio, gli studi sull'HIV" - di Gianfranco Pancino. SABATO 10 FEBBRAIO, ORE 17:00 L'incontro si tiene ad AltrAgricoltura Nord Est, Corso Australia 61 - Padova Intervengono con l'autore MIMMO SERSANTE GIANNI CAVALLINI Alle 17:00 un omaggio a Toni Negri ore 17:30 presentazione del libro ------------------------------------------------- Sarà a disposizione Aperitivo con BUFFET.
giovedì 8 febbraio 2024
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La rabbia degli agricoltori nella trappola dell’agroindustria.

1. La prima cosa che colpisce nell’osservare i blocchi stradali con trattori e mezzi agricoli in buona parte dell’Unione Europea, dal Belgio alla Germania, dalla Francia all’Italia, dalla Grecia alla Romania e alla Lituania, è il diverso atteggiamento tenuto dalla polizia dei singoli Stati nei confronti dei protagonisti delle proteste rispetto a quello tenuto nei confronti di altre mobilitazioni (gilet jaunes, manifestazioni contro la riforma pensionistica del governo Macron, cortei pro Palestina, iniziative di Ultima Generazione, blocchi no TAV) caratterizzato da repressione, cariche violente, fermi e arresti. Colpisce anche l’unanimità di consensi nei confronti delle protesta degli agricoltori da parte dei capi di governo e dei vertici della Commissione Europea, i veri responsabili della condizione in cui versano questi, ora tutti solleciti a proporre decreti, modifiche legislative e normative, nuovi stanziamenti a favore di sussidi e sostegni a questo o quel settore del mondo agricolo, come non avviene viceversa per altre realtà. D’altra parte queste proteste arrivano in un momento delicato, in prossimità delle elezioni europee, con popolari e conservatori che sentono il vento cambiare a loro favore e quindi, tutti, compresi i socialdemocratici, si sono attivati per guadagnare consensi o mantenerli inalterati o, quanto meno, limitare le perdite. La rabbia ‘corporativa’ esplosa in questi giorni covava da tempo, coccolata e sostenuta dalle destre euroscettiche e sovraniste, ben ricambiata da una larga parte di questo mondo agricolo fornendo un forte sostegno elettorale alle destre xenofobe, razziste, nazionaliste, sovraniste in Belgio e Olanda come in Ungheria e Slovacchia, in Germania come in Francia.. Un settore complessivamente impoverito dal combinato di crisi economica e climatica, con una struttura sociale dal carattere interclassista, non poteva che cadere in larga parte nella vulgata mistificatoria che questo impoverimento complessivo dell’agricoltura europea sia imputabile soprattutto a una PAC e a una legislazione comunitaria troppo spinta a imporre sacrifici per la transizione ecologica. Se inquadriamo le mobilitazioni in questo contesto, meglio si comprende dove stanno andando a parare le mielose dichiarazioni di tolleranza e vicinanza con la protesta della Von der Leyner, di Macron, Scholtz, Meloni e dell’allegra compagnia dei diversi capi di Stato dell’Unione. Allo stesso modo si capisce perchè le grandi organizzazioni sindacali degli agricoltori si siano precipitate a fornire un cappello di legittimazione alle proteste, anche a quelle spontanee e autorganizzate e dove la loro azione è risultata in ritardo, sorpresa dall’indizione spontanea di blocchi stradali e mobilitazioni. Si comprende anche il ritardo della Coldiretti in Italia a sostenere la protesta, lasciata in buona parte alla spontaneità di settori particolarmente colpiti dalla crisi agricola e la sua frettolosa rincorsa a recuperare il terreno per guadagnarsi il posto al tavolo della trattativa con la Commissione Europea Il tutto con il ringraziamento implicito delle lobbies dell’agroindustria vero e incontrastato magister della strutturazione del settore e dei suoi andamenti economici.
domenica 4 febbraio 2024
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Vessati e inascoltati, le ragioni sacrosante degli agricoltori.

La protesta viene letta esclusivamente come una sfida all’agenda verde dell’Unione ma le ragioni sono molto più profonde. Produrre cibo è economicamente insostenibile. Se un agricoltore è (spesso) costretto a vendere sotto i costi di produzione, è chiaro che quando gli vengono tolti i sussidi o imposte nuove restrizioni scende in piazza per l’esasperazione La protesta dei trattori, iniziata nel clima di disattenzione generale che accompagna sempre l’agricoltura e il cibo, questa volta si sta facendo sentire con sempre più vigore in tutta Europa. E questo, diciamolo subito, è un bene. Le proteste sono sempre sacrosante. Quando riguardano il settore primario, quando cioè hanno a che fare con la produzione di cibo, allora meritano uno sforzo di attenzione e comprensione in più. E qui vengono i primi problemi perché, in effetti, le rivendicazioni degli agricoltori sono molto diverse a seconda di chi le pronuncia e da quale latitudine vengono rivendicate. In Germania, ad esempio, dove già da dicembre una estesa protesta di agricoltori e allevatori ha bloccato l’accesso alle strade, nel mirino c’è il governo federale reo di aver eliminato i sussidi per il gasolio e negato le agevolazioni fiscali per l’acquisto di macchine agricole e forestali. Il blocco degli Stati dell’est vicini all’Ucraina, Polonia e Romania, ce l’ha con l’import di grano a dazio zero da Kiev perché sta sbilanciando fortemente il mercato interno. E poi Francia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito, Serbia e Italia. Nel nostro paese le proteste sono iniziate quando, con la legge di Bilancio approvata a fine dicembre, il governo Meloni ha abolito l’esenzione Irpef per il settore agricolo. Inoltre il governo ha cancellato l’esenzione contributiva di 2 anni per gli imprenditori agricoli under 40 e ha reso l’assicurazione contro gli eventi climatici estremi obbligatoria. Le manifestazioni che attraversano il nostro paese sono molto variegate. A guidare gli agricoltori dei Comitati riuniti agricoli (Cra) c’è una vecchia conoscenza, Danilo Calvani, ex fondatore della Lega nel Lazio ed ex leader del Movimento 9 dicembre-Forconi, protagonista di alcune mobilitazioni di piazza contro il governo Monti nel 2012. Se ci limitatissimo a leggere il curriculum di Calvani e quello sciagurato movimento dei forconi, allora dovremmo sentenziare che è una protesta sbagliata. Ma commetteremmo un errore. Perché le ragioni (e le partecipazioni) a questa protesta sono molto più profonde, e quindi, prima di tutto, vanno capite.
venerdì 2 febbraio 2024
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Comunicato Stampa: Agricoltori, contoterzisti, contadini. Chi parla in nome di chi?

Anche in Italia come nel resto d’Europa assistiamo da qualche giorno ad una mobilitazione degli operatori del comparto agricolo. All'interno di questa compagine multiforme non ci sono soltanto gli agricoltori classici che coltivano il proprio appezzamento di terra più o meno grande, ma anche moltissimi contoterzisti che sono la nuova formula con cui le grandi aziende si liberano dei braccianti e pagano ditte esterne per fare i lavori. Parliamo di realtà molto diverse: da una parte, produttori che coltivano i propri terreni; dall’altra, operatori, anche ex-contadini, che attraverso investimenti importanti si sono costruiti una flotta di attrezzature che permette loro di andare a coltivare terreni di altri. Questa differenza va fatta perché, se i primi sono colpiti da anni da questa crisi fatta di aumenti dei costi di produzione e diminuzione dei prezzi pagati alle aziende - sempre meno remunerativi - i secondi vengono colpiti indirettamente perché ci saranno sempre meno terreni coltivati. Inoltre, sia coltivatori che contoterzisti vengono impattati dall'aumento delle accise sul gasolio poiché i costi delle lavorazioni aumentano.
giovedì 1 febbraio 2024
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La beffa di Rosarno

Per il decimo anno consecutivo MEDU (Medici per i Diritti Umani) è presente nella Piana di Gioia Tauro per portare assistenza medica e supporto legale ai braccianti impiegati nella raccolta agrumicola. Un team che fornisce assistenza medica e orientamento legale, con il supporto di due mediatori culturali, opera tre giorni a settimana presso gli insediamenti precari della Piana, raggiungendo con una clinica mobile i circa 1.500 braccianti agricoli stranieri che popolano i casali abbandonati, la fatiscente tendopoli ministeriale e i vecchi container sparsi tra i Comuni di Rosarno, San Ferdinando e Taurianova.
lunedì 15 gennaio 2024
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Campagna S.O.S. ROSARNO! Affrontiamo l'inverno con una buona scorta di vitamina C!

INIZIAMO L’INVERNO 2023 CON UN GESTO DI SOLIDARIETA’, PREPARIAMO INSIEME L’ORDINE PER LA CAMPAGNA “S.O.S. ROSARNO”. Cari e care, anche nel 2023 abbiamo la volontà di rafforzare la presenza della campagna “S.O.S. ROSARNO” nella nostra città, continuiamo a condividere con tutte e tutti gli associati, le molte realtà e la Rete dei G.A.S. della provincia l'importanza di costituire un presidio a Padova per Rosarno. L’anno scorso abbiamo avuto un discreto risultato di adesioni che dobbiamo sforzarci di superare con questa raccolta e distribuzione di metà dicembre.
mercoledì 15 novembre 2023
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Presentazione del libro "Gianmariavolontè" di Umberto Lucarelli.

SABATO 25 NOVEMBRE 2023 - AltrAgricoltura Nord Est - Corso Australia, 61 (PD) - - Ore 20:30 presentazione del libro sarà presente l’autore con la partecipazione di Natale Luzzagni Ore 19:00 buffet a contributo minimo di 5,00 € (bibite escluse) - Ore 20:00 proiezione del corto “Dimenticata Militanza” di Patrizio Partino
mercoledì 8 novembre 2023
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Giuditta Brattini, la cooperante di Verona evacuata da Gaza è rientrata: «Dentro di me il vuoto è grande, voglio tornare» «Bombe, distruzione e ora al sicuro Ma penso sempre a quei bambini»

(Di Enrico Ferro) Giuditta Brattini, cooperante veronese della onlus Gazzella, lei è rientrata sabato a Verona dopo un lungo periodo trascorso a Gaza. Può raccontare cos’ha visto in queste ultime due settimane? «Gli ultimi 15 giorni a Gaza li ho trascorsi nel parcheggio Unrwa a Rafah, e poi altri due giorni in una struttura di una ong sempre a Rafah. Abbiamo dormito nelle macchine, all’aperto. Scarseggiavano acqua e generi alimentari. Sicuramente rispetto alla situazione di 1 milione e 400 mila persone evacuate dalle loro case, la nostra era una condizione privilegiata. Avevamo un bagno, senza doccia, per 40 persone». Come vive la gente lì ora? «Per i palestinesi riparati nelle scuole dell’Unrwa, o in quelle governative, o sistemati nei giardini intorno agli ospedali, la situazione è molto critica. In particolare quella igienico sanitaria: infezioni polmonari, gastroenteriti, malattie della pelle. Ma soprattutto mancano cibo ed acqua. Lo scatolame è per tutti l’unica risorsa alimentare».
martedì 7 novembre 2023
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La resistenza è dei Gazawi.

Intervista di radio Verona a Giuditta Brattini dell'Onlus Gazzella appena rimpatriata da GAZA.
lunedì 6 novembre 2023
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