Le alghe verdi uccidono in Bretagna. Sotto accusa l’agricoltura intensiva.
L'inquinamento causato dalla decomposizione di alghe verdi "Ulva armoricana" è una vera e propria minaccia per la salute pubblica. Martedì un cavallo è morto "avvelenato" dopo essere stato bloccato in una zona fortemente colpita dal movimento verde alghe, nei pressi della spiaggia di Saint-Michel-en-Greve, vicino a Lannion (Côtes d'Armor) sull'Atlantico.
Anche il cavaliere, Vincent Petit, dopo aver perso conoscenza ha rischiato la stessa fine, ma è stato salvato da un raccoglitore di alghe verdi. La morte del cavallo non è dovuta a soffocamento causato dal fango, ma piuttosto per la liberazione di idrogeno solforato prodotto dalla decomposizione di accumulo di alghe verdi. Si tratta di un veleno che uccide nelle trincee di drenaggio o di letame. In un ambiente aperto come il mare, le concentrazioni non avrebbero dovuto provocare l'avvelenamento ma erano ormai in stato di putrefazione e decomposizione.
Il cavaliere ha presentato una denuncia contro ignoti per ferite causate involontariamente e messa in pericolo della vita altrui e per la morte del suo cavallo. Inoltre ha guidato la manifestazione di centinaia di persone, che si sono radunate sulla spiaggia del piccolo comune francese. A protestare sono i sindaci della zona, che hanno chiesto misure contro la proliferazione delle alghe verdi legata all’inquinamento delle acque, causato - sostengono - dalle aziende agricole e dagli allevatori, un problema che perdura da oltre trent’anni. Le alghe verdi - o lattuga di mare - sono principalmente in Gran Bretagna a causa della perdita di nitrati nelle acque da agricoltura intensiva dove quindi trovano azoto di cui hanno bisogno per proliferare.
(fonte autourdubio.fr / equitando.com)
AIAB
venerdì 4 settembre 2009
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