«Mercato contadino, manca solo l'ok del Comune».
L’associazione Altragricoltura invita l’amministrazione di Palazzo Moroni a concedere al più presto l’utilizzo del piazzale dell’ex macello in corso Australia.
Vendita diretta produttore-consumatore. Mioni: «Iniziamo entro aprile con dieci banchi. L’iniziativa servirà a calmierare i prezzi».
Loro, i volontari dell'associazione "Altragricoltura", sono pronti. Il Comune lo è un po' meno. I suoi tempi sono elefantiaci, la decisione viene continuamente rinviata. E così, l'apertura del mercato del "contadino" (che prevede la vendita diretta dei prodotti della terra) nell'area dell'ex macello di corso Australia, continua a slittare. Eppure è un'iniziativa invocata a gran voce sia da tanti piccoli agricoltori, sia dai cittadini che potrebbero acquistare i prodotti ortofrutticoli a prezzi più convenienti. E allora, che cosa si aspetta? Luciano Mioni, uno dei responsabili di "Altragricoltura" non nasconde il disappunto.
«Si è già perso troppo tempo - dice - Basterebbe poco. La nostra associazione, già presente in corso Australia con un magazzino, potrebbe mettere a disposizione del pubblico i suoi bagni, e garantire gli allacciamenti dell'acqua. Abbiamo già trovato un bel gruppo di agricoltori disponibili a fornire i loro prodotti freschi e di stagione». Non ha dubbi Mioni: «Se l'amministrazione comunale si rimboccasse le maniche, il mercato potrebbe aprire i battenti nell'arco di un mese. Si partirebbe con dieci banchi, per arrivare successivamente a una quarantina». Le parole del responsabile di "Altragricoltura" suonano come un appello.
Al progetto, l'associazione dei gruppi di acquisto (ha già 450 soci) sta lavorando da tempo. «Possiamo già contare su una rete di decine di aziende fornitrici - continua Mioni - le quali, grazie all'eliminazione della filiera, potranno praticare sconti che vanno dal 20 al 30 per cento. Allora muoviamoci, facciamo sei mesi di prova, e poi vediamo. Un mercato in corso Australia contribuirebbe inoltre in modo efficace a contrastare l'aumento dei prezzi che appare ormai inarrestabile. Sarebbe un sistema per valorizzare i prodotti locali». A favorire l'apertura dei mercati "contadini" d'altronde, è una direttiva dello scorso dicembre del Ministero dell'agricoltura. «I Comuni - recita il documento - possono istituire o autorizzare i mercati agricoli di vendita diretta sulla base di un disciplinare che ne regoli le modalità, la valorizzazione della tipicità e la provenienza dei prodotti».
A Padova i ruoli saranno ben definiti: le aziende attueranno la vendita diretta e "Altragricoltura" farà da garante. Il progetto dovrebbe coinvolgere anche altre associazioni del commercio alternativo, tra le quali BioRekk che a sua volta conta oltre 200 famiglie associate. Lo spazio di corso Australia - secondo Mioni - andrebbe benissimo perchè, grazie alla tengenziale, è facilmente raggiungibile, dispone di un ampio parcheggio, e decongestionerebbe altri mercati. Le associazioni puntano a realizzare una struttura stabile come è già stato fatto da tempo a Roma e in altre città italiane.
(di Paolo Gabrielli)
Il Gazzettino
domenica 30 marzo 2008
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