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Legambiente: frutta ai pesticidi nel Parlamento Ue.

Nel supermercato dell’Europarlamento la frutta è piena di pesticidi 3 campioni su 8 fuorilegge, tra cui uva italiana. Legambiente rilancia le analisi del Pesticide Action Network a Bruxelles alla vigilia del voto sul regolamento di autorizzazione di queste sostanze nocive.

Frutta carica di pesticidi sui banchi del supermarket interno al Parlamento europeo, tra cui uva da tavola italiana con residui chimici superiori ai limiti di legge. Sono soltanto 8 i campioni di frutta europea acquistati all’interno dell’Europarlamento e fatti analizzare dal Pesticide Action Network, di cui Legambiente è membro, ma tutti con residui di sostanze chimiche. Per l’esattezza 28 pesticidi diversi, di cui 10 sostanze cancerogene, 3 neurotossine, 3 tossine dello sviluppo e 8 potenziali distruttori endocrini. Tre degli otto campioni - tra cui la nostra uva da tavola, le arance e le albicocche – sono risultati addirittura fuori legge, non adatti quindi alla commercializzazione. Gli altri 5 tipi di frutta - tra cui le fragole contaminate dai residui di 14 sostanze chimiche diverse - non contenevano pesticidi in quantità superiore ai limiti di legge ma nessuno ne è risultato privo. Le analisi sono state compiute da Friends of Earth Olanda per conto del Pesticide Action Network e rese note oggi dalle associazioni ambientaliste, per lanciare un monito al Parlamento europeo a pochi giorni dal voto sulla direttiva quadro e sul regolamento di autorizzazione dei pesticidi. “Il nostro campionamento è ristretto ma il risultato molto significativo – commenta Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente -. La frutta analizzata conteneva sostanze che non dovrebbero entrare nella catena alimentare europea e vogliamo richiamare l’attenzione di Bruxelles su questa questione, che attiene direttamente alla salute dei cittadini. Chiediamo al Parlamento europeo di ridurre l’uso di pesticidi in agricoltura e di vietare l’uso di quelli pericolosi”. I risultati delle analisi sul campionamento del Pesticide Action Network sono infatti rappresentativi della situazione europea. Secondo le statistiche pubblicate dalla Commissione europea, il 40% della frutta e della verdura vendute nella Ue è contaminato da residui di pesticidi, con un campione su 30 fuori dai limiti di legge. La presenza di elevati residui di pesticidi nel cibo è il risultato diretto del massiccio impiego di queste sostanze in agricoltura. In Europa sono rilasciate nell’ambiente, ogni anno, 200.000 tonnellate di pesticidi. Molte di queste sostanze chimiche, in particolare gli insetticidi, non danneggiano solo le specie che si vogliono controllare ma sono suscettibili di causare danni sostanziali alla salute umana. Nell’ultimo decennio il consumo di insetticidi nella Ue è più che raddoppiato e i 10 insetticidi di maggior consumo sono considerati pericolosi. Ecco perché le associazioni ambientaliste hanno deciso anche di lanciare, oggi, il sito www.pesticidewatch.eu dove verrà reso noto il voto dei rappresentanti Ue sulla questione e dove i cittadini potranno scrivere agli europarlamentari per pronunciarsi sulla messa al bando dei pesticidi pericolosi e sulla necessità di una legislazione adeguata alla tutela di tutti i cittadini, compresi quelli più vulnerabili, neonati e bambini. L’ufficio stampa 06 86268399 - 79 - 77 - 55


Legambiente

giovedì 11 ottobre 2007


 
News

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