SVIZZERA: NIENTE OGM NEI PANIFICI.
"Gli artigiani panificatori sono i più ecologici fornitori di pane e di
prodotti da forno. Gli sforzi della grande distribuzione, tesi a tirare
l'acqua al proprio mulino investendo milioni in marchi ed etichette e a
legittimarsi presso i consumatori come protettori della natura, non potranno
cambiare le cose".
"Panissimo", settimanale svizzero di categoria, apre in questo modo un
articolo in cui l'Associazione panificatori ribadisce il proprio impegno per
tenere gli ogm lontani dai propri prodotti: "Il genio genetico non ha posto
nel forno", è il titolo dello scritto, che aggiunge: "Già da molto tempo
l'ASPBP ha annunciato la propria intenzione di adottare tutte le misure
necessarie per garantire una produzione di pane esente da organismi
geneticamente modificati".
Agli inizi degli anni '90, scrive il settimanale, l'Associazione ha
sollecitato i propri associati a preferire le farine derivanti da cereali
coltivati senza l'impiego di fungicidi, insetticidi e regolatori di
crescita. I panificatori artigiani hanno scelto così la coltivazione
estensiva dei cereali, preferibile a una natura chimicamente modificata. La
stretta collaborazione di coltivatori, mugnai e panificatori ha così
consentito di lanciare un progetto di protezione dei suoli e dell'ambiente,
grazie al quale i consumatori hanno potuto avere a disposizione pane
ecologico e contribuire alla promozione della coltivazione naturale dei
cereali senza dover mettere mano al portafogli.
Già nel 1997 - continua "Panissimo" - l'associazione di categoria aveva
preso posizione in materia di organismi geneticamente modificati, allora al
centro di una polemica, dichiarando "alto e forte" che i panificatori
artigiani non aspiravano affatto a utilizzare simili ingredienti nel loro
pane. E avevano richiesto a tutti i fornitori una dichiarazione ogm chiara e
conforme alla legge, che consentisse di informare la clientela, con appositi
volantini, che il fornaio non utilizzava grano transgenico per produrre il
pane e che, nel contempo, contribuiva a proteggere terreni e ambiente.
L'associazione, d'altra parte- continua il giornale - non si è mai opposta
alla ricerca genetica. Nel 1998 la linea dell'associazione venne
sintetizzata in questa frase: "Abbiamo bisogno di sviluppare scenari di
sopravvivenza necessari all'umanità, al fine di fronteggiare il futuro. Ma
siamo per la produzione di pane fatto solo con materie prime naturali e
riconosciute". Siamo nel 2007, conclude il giornale, e questi concetti
restano attuali e immutati. (fonte: Fornaioamico.it)
Green Planet
domenica 30 settembre 2007
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