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Spesa sempre più cara e insostenibile? In Italia parte il boicottaggio dei supermercati ogni sabato

Ultima Generazione ha lanciato un boicottaggio dei supermercati il sabato per chiedere prezzi più bassi, sostenere i piccoli negozi e opporsi a un sistema che devasta il Pianeta e sfrutta le persone. Tutti ormai conosciamo Ultima Generazione, un movimento internazionale che negli ultimi anni si è fatto notare per le sue azioni dimostrative di forte impatto: blocchi stradali, manifestazioni nei musei, incursioni nei ristoranti di lusso. L’obiettivo dichiarato è scuotere l’opinione pubblica e mettere al centro dell’agenda politica la crisi climatica e le disuguaglianze sociali, accusando governi e aziende di non agire con la necessaria urgenza. Gli attivisti scelgono luoghi simbolici – spesso percepiti come “intoccabili” – per mostrare come il sistema economico e produttivo attuale metta il profitto davanti alla vita, contribuendo alla devastazione ambientale e allo sfruttamento delle persone. Finora le loro azioni più clamorose hanno spesso avuto come bersaglio contesti elitari, come il ristorante di Carlo Cracco a Milano, dove più volte hanno messo in scena proteste spettacolari. Ora però lo scenario è decisamente cambiato, la nuova protesta si svolge infatti in uno dei luoghi più comuni e frequentati da tutti: il supermercato.

Il boicottaggio nei supermercati A partire da sabato 11 ottobre, Ultima Generazione ha lanciato un’azione di boicottaggio nazionale contro la grande distribuzione organizzata (GDO). L’invito è chiaro: niente spesa nei grandi supermercati il sabato, giorno simbolico in cui la maggior parte delle famiglie italiane si rifornisce di beni essenziali. Al loro posto, gli attivisti propongono piccoli negozi e produttori locali, da sostenere come alternative decisamente più sostenibili. Dietro la facciata patinata della grande distribuzione si celano infatti enormi margini di guadagno, sprechi sistematici e pratiche di sfruttamento che finiscono per penalizzare sia i produttori che i consumatori.

Inoltre, Ultima Generazione sottolinea che: Ogni giorno i nostri soldi vanno dove non vogliamo: il governo spende miliardi in armi, mentre sanità, istruzione e servizi essenziali restano sottofinanziati. L’Italia diventa complice di guerre e genocidi, alimentando un’economia di morte, mentre i nostri stipendi restano fermi e i prezzi salgono. Il boicottaggio non è solo un atto di protesta, ma anche una richiesta politica precisa: tagliare l’IVA sui beni essenziali per ridurre il peso della spesa quotidiana. In parallelo, si punta a promuovere un’economia più equa, basata su rapporti diretti con i produttori e sul rafforzamento del tessuto locale. Il lancio del boicottaggio è stato accompagnato da iniziative di piazza in diverse città italiane, con tavolate condivise, musica e momenti di socialità.

Non dobbiamo affatto sottovalutare il nostro potere come consumatori. Ogni euro speso, sottolinea il movimento, è una scelta politica, può infatti alimentare un sistema basato su profitto e consumo o contribuire a costruire alternative più sostenibili. Ultima Generazione annuncia che l’iniziativa continuerà “sabato dopo sabato”, con l’obiettivo di diventare un potente strumento di pressione su governo e imprese. L’intento è trasformare un gesto individuale in una scelta collettiva capace di fare davvero la differenza. (di Francesca Biagioli - www.greenme.it - Fonte: Ultima Generazione)
www.greenme.it

lunedì 20 ottobre 2025


 
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