Cerca Contatti Archivio
 
Liberalizzazione della moneta e fine della sovranità monetaria – di Andrea Fumagalli

Il 10 luglio scorso Il Manifesto ha dedicato a Libra, la moneta virtuale recentemente presentata da Facebook, un numero speciale curato da Benedetto Vecchi. Il secondo di questi contributi gentilmente condivisi dagli autori (qui: http://effimera.org/codici-aperti-e-senza-controllo-di-jaromil , il primo). Negli ultimi 50 anni sono accaduti alcun fatti di rilevanza storica che, ancora oggi, non sono stati completamente compresi e indagati. Uno di questi è la smaterializzazione della moneta, il suo diventare moneta-segno (come Marx aveva predetto), conseguenza del venir meno di un qualsiasi rapporto materiale con un’unità di misura fisica. Vi è anche una data storica che fissa questo momento: il 15 agosto 1971, quando l’allora presidente Usa Nixon decretò l’inconvertibilità del dollaro in oro, facendo decadere il rapporto fisso di 35$ per oncia d’oro, convenzionalmente stabilito a Bretton Woods nel 1944.

Da quella data, il moderno vaso di Pandora delle monete si è definitivamente scoperchiato. Siamo entrati nella nuova fase storica della liberalizzazione dell’emissione di moneta. Si sono create le premesse perché il sogno libertarian del primato individuale di von Hayek – la privatizzazione dell’emissione di moneta e la rottura del monopolio dell’autorità monetaria – si potesse verificare. Certo, nel 1971 non era possibile prevedere quello che oggi avviene sotto i nostri occhi. Sarà solo negli anni ’90 che si svilupperà una tecnologia in grado di garantire allo stesso tempo la sicurezza della transazione monetaria e la possibilità di creare moneta ex-nihilo (dal nulla). La nascita delle cripto-monete è dunque l’esito congiunto, prima, di un cambio della governance politica sulla sovranità monetaria e, poi, di un nuova paradigma tecnologico (la blockchain). Se l’aspetto tecnologico è stato oggetto di analisi, critiche e studi, non altrettanto lo è stato l’aspetto degli effetti politici ed economici della progressiva liberalizzazione nell’emissione di moneta. La moneta, in quanto puro segno e quindi “immateriale” (come oggi tende a essere la produzione), sfugge al controllo autoritario che fino a oggi ne ha determinato le leggi di emissione e di controllo (sorveglianza). Ma ciò non significa che la moneta non eserciti più un ruolo di potere sociale e discriminatorio. Negli ultimi anni, il processo di finanziarizzazione e il predominio dei mercati finanziari ha avuto proprio il compito di ridefinire gli assetti di potere gerarchico della moneta, depotenziando il ruolo delle Banche Centrali per consentire ad un’oligarchia finanziaria privata e ristretta di definire liberamente le convenzioni speculative dominanti e quindi, in ultima istanza, di comandare e controllare il processo di creazione della moneta stessa. Nelle ultime tre decadi dello scorso millennio, abbiamo assistito al più poderoso processo di concentramento nel controllo delle attività finanziarie in poche mani che mai si sia verificato dall’inizio del capitalismo. E tale processo è avvenuto in un periodo dove gli asset finanziari (grazie alla rivoluzione dei derivati) si sono moltiplicati esponenzialmente. Si è così definito un potere finanziario in grado non solo di creare e distruggere moneta ma di condizionare in via unilaterale (dittatoriale) le condizioni di vita della maggior parte della popolazione del globo, dai famigerati Sap (Piani di aggiustamento strutturali) alle odierne politiche di austerità. Una sorta di biopotere finanziario, come è stato definito. Il nuovo ordine monetario internazionale si fonda così su un paradosso: i poteri discrezionali delle Banche Centrali sono tanto più diminuiti quanto più esse stesse sono diventate istituzioni politicamente indipendenti. Di conseguenza i poteri gestionali nel settore bancario e della Banca Centrale, tramite la regolazione dei tassi d’interesse, sono sempre più subordinati alle dinamiche speculative che agiscono sui mercati finanziari e quindi sempre più dipendenti dalle oligarchie che li dominano.

Le prime sperimentazioni di cripto-monete, pur presentandosi come una possibile alternativa al bio-potere finanziario (vedi BitCoin e le alte monete complementari che ne sono derivate, Ethereum, Ripple, ecc.), in realtà hanno finito per svolgere un ruolo ancillare al riconoscimento del primato della speculazione finanziaria come motore dell’odierna accumulazione capitalistica e al primato della moneta-finanza sulla moneta-credito. Tuttavia, hanno dimostrato che è possibile immaginare un nuovo strumento monetario diverso e complementare a quello tradizionale. Se le oligarchie finanziarie negli anni Novanta hanno dato il colpo di grazia all’autonomia e all’indipendenza delle Banche Centrali, favorendo, grazie all’operare di convenzioni finanziarie speculative direttamente gestite dalle stesse multinazionali della finanza, una creazione di moneta (ora nettamente maggioritaria) che sfugge al controllo delle stesse istituzioni monetarie, le cripto-monete hanno avuto il merito di mostrare che è possibile una diversa “forma” di moneta, teoricamente appetibile e disponibile per tutti, senza i vincoli e i controlli imposti dall’autorità. L’immaterialità della moneta consente così che essa sia gestita direttamente dalle gerarchie del mercato privato capitalistico fuori dal dominio pubblico-statuale. Con l’avvento del capitalismo bio-cognitivo nel nuovo millennio, il valore-rete e la riproduzione sociale diventano le nuove basi della valorizzazione del capitalismo delle piattaforme. Tale allargamento della base dell’accumulazione necessita di nuovi strumenti monetari e induce alla ridefinizione di nuovi e adeguati assetti geo-economici su scala globale. L’attuale competizione tra Usa e Cina ha al centro il controllo delle tecnologie della vita fisica (bio-genetica e bio-tecnologica) e sociale (social meda e industria dei big data). Non è un caso che nei prossimi anni sarà a questo livello che si andrà a definire la governance di questi ambiti produttivi in un contesto di liberalizzazione monetaria, dove l’introduzione di una nuova moneta, se si fonda su una base fiduciaria già esistente, può consentire quell’autonomia di gestione e raccolta dati che un istituzione monetaria di vigilanza non può consentire.

E’ infatti questa la scommessa di Facebook con la proposta della nuova moneta Libra, a cui già si intravvedono possibili risposte dalla controparte cinese. Non è altro che il tentativo di utilizzare l’enorme bacino delle vite di miliardi di persone come fattore di valorizzazione di una finanza ad hoc in grado di sfruttare la socialità per fini non solo di profitti (come già avviene) ma di finanziarizzazione dell’esistenza e del vivere quotidiano. Di fronte a questa prospettiva, i sostenitori della sovranità monetaria nazionale sono fuori dalla storia.
http://effimera.org

venerdì 19 luglio 2019


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>