LE VARIANTI CONTESTATE. IL POLPO DI LEROY MERLIN INDIGESTO AI COMITATI “NON RIDUCE L’IMPATTO”
In tanti modi si può “cucinare” il polpo, ma lo svincolo tentacolare che smisterà il traffico verso il centro commerciale di Leroy Merlin, all’ex foro boario, resta sempre indigesto ai comitati della zona e agli ambientalisti del Comitato difesa alberi e territorio. Il problema di fondo è che quel progetto moltiplica il traffico e l’inquinamento, aumenta il consumo di suolo e strozza un pezzo di città, in cambio di un interesse pubblico che per i comitati è tutto da verificare.
Il doccente Alessandro Angrilli (Cdat), l’architetto Emilio Dalla Chiesa (Associazione Research Movie), l’architetto Paolo Pavan e Fabio Tonello del Comitato Botteghe del Ponte contestano duramnte le varianti al progetto dello svincolo emerse negli ultimi dieci giorni. “Più che progetti seri, sono simulazioni grafiche. E generano tanti problemi quanti ne risolvono. Si tratyta di operazioni di facciata che tentano di mascherare l’enorme, insostenibile impatto che il distretto industriale produrrà sulla salute degli abitanti”.
Il nodo di tutta la questione è il consumo di suolo, enorme, che il progetto si porta appresso.
“Su questo aspetto e su altri, l’amministrazione non ha mai risposto e non è entrata nel merito delle nove osservazioni fatte dai comitati”, attaccano i quattro portavoce. “Noi abbiamo calcolato un incremento di traffico del 42%, di 4 milioni di Co2 e di 2 milioni di grammi di polveri sottili.
Perché i numerosi esperti di Agenda 21 non hanno fatto i calcoli?
La verità è solo una: questo progetto è insostenibile.
Il Mattino di Padova
martedì 17 luglio 2018
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