Il giorno 6 ottobre 2016 l’avvocata turca Şerife Ceren Uysal è stata invitata come ospite d’onore nella giornata di apertura del Congresso Nazionale Forense1 a Rimini.
Ecco il suo discorso all’avvocatura italiana:
Care colleghe e colleghi,
Mi chiamo Şerife Ceren Uysal, sono avvocata ad Istanbul e faccio parte dell’esecutivo della
Associazione degli Avvocati Progressisti ÇHD.
Vi ringrazio molto per questo invito, ne sono veramente molto onorata.
Voglio ringraziare anche tutti i Consigli dell’Ordine che ci hanno espresso la loro solidarietà e che
hanno inviato delegati alle nostre udienze in Turchia.
Inoltre voglio fare un ringraziamento particolare ai Giuristi Democratici e alle Camere Penali, per la
solidarietà che ci hanno dimostrato da anni in concreto. Quando più volte noi siamo stati attaccati in
Turchia, voi ci avete inviato comunicati di solidarietà, avete partecipato alle nostre udienze come
osservatori. Perfino a Cizre e a Diyarbakir, quando volevamo preparare il rapporto sulle città
sottoposte al coprifuoco, sui distretti dove il Governo attaccava la popolazione civile con armi pesanti, i
nostri colleghi italiani sono venuti con noi, fianco a fianco, correndo gli stessi rischi... Questa
solidarietà ha un valore enorme per noi. Noi ci sentiamo più forti, sentiamo di non essere soli. Ma
questo messaggio che noi non siamo soli arriva anche al Governo. E questo ha una importanza
fondamentale.
Voglio spiegarvi da dove vengo. Come sapete, adesso ovunque si parla della Turchia perchè il 15
luglio c’è stato un colpo di stato. Ma io voglio partire da un tempo precedente.
Io sono avvocata dal 2007. In questo breve periodo, neanche 10 anni, io sono stata una dei difensori
degli avvocati curdi che hanno passato anni in carcere, sono perché erano gli avvocati di Abdullah
Ocalan, che è detenuto in isolamento sull’isola di Imrali da anni e anni, e si vede negati i suoi diritti
fondamentali, nonostante le sentenze della Corte Europea dei Diritti Umani.
Nel 2011 il Governo ha deciso una grande operazione contro gli avvocati curdi ed ha arrestato 46 di
loro. Poco tempo dopo, nel 2013, il Governo ha organizzato un altro attacco di massa, questa volta
contro la mia associazione ÇHD, e 9 dei miei colleghi sono stati arrestati e sono rimasti in carcere per
oltre 1 anno.
Questo anno il Governo ha attaccato la nostra associazione gemella OHD, gli avvocati libertari, ed
hanno arrestato Ramazan ed Ayşe, di cui voi conoscete la storia. Ramazan e Ayşe erano i difensori di
tutti gli altri avvocati che si trovano in carcere in Turchia. Quindi, da noi c’è un circolo vizioso. Il nostro
posto nelle aule dei tribunali cambia ogni giorno. Qualche volta siamo difensori, qualche volta siamo
imputati.
Questi che vi ho raccontato sono gli esempi di operazioni di massa contro gli avvocati in Turchia a
causa della loro funzione nel processo. Ma questa non è la fine della storia. Qualche settimana fa,
hanno arrestato il vice presidente della mia associazione, l’avvocato Münip Ermiş. Noi abbiamo
organizzato una protesta in Turchia e anche gli avvocati di tutta Europa, inclusa l’associazione degli Ordini europea, hanno organizzato campagne di solidarietà. E noi abbiamo potuto toglierlo dalle mani del Governo solo dopo 7 giorni di carcere.
Come giovane avvocata, grazie a Tayyip Erdoğan ho avuto la fortuna di avere la difesa di processi
importanti. Ho difeso gli accademici che hanno sottoscritto una dichiarazione contro le violenze del
governo nella regione curda del paese, che chiedevano la pace. Per questa firma circa 2000
professori universitari sono stati accusati di fare propaganda del PKK.
Ho anche avuto la fortuna di fare parte del collegio difensivo di Soma, un processo contro una
compagnia che ha causato la morte di 301 minatori per il profitto nella collaborazione con il Governo,
con cui dividevano i guadagni.
Questo per dirvi che la Turchia non era rose e fiori prima del colpo di stato. Era un Paese in cui in
ogni suo angolo tu eri a rischio di fiutare la corruzione. Ma ora è peggio che mai.
Tutti parlano del colpo di stato. Ma io voglio parlarvi delle ultime elezioni. Il 7 di giugno noi abbiamo
avuto le ultime elezioni. Dal mio punto di vista, le ultime elezioni legittime. Dopo sono iniziati gli
attentati. ISIS ha messo la bomba al centro Amara, in un punto di raccolta organizzato da ragazzi
giovani per portare giocattoli ai bambini di Kobane. E ISIS ha fatto esplodere la bomba alla
manifestazione di Ankara, tra 4 giorni sarà l’anniversario. Più di 100 persone che erano là solo per
chiedere la pace per il popolo curdo sono state uccise. E non si sono fermati. Il Governo e soprattutto
il Presidente Erdogan hanno usato queste bombe come uno strumento per opprimere la popolazione
e per cancellare le elezioni. Hanno accusato il popolo e il partito curdo e hanno iniziato ad attaccare le
loro città. Il Governo ha distrutto intere città. Adesso a Cizre o a Sur non esistono più interi
quartieri...Hanno distrutto le città e quando annunciavano il coprifuoco non hanno dato tempo alle
persone civili per allontanarsi dalle città. Non hanno restituito i corpi dei bambini alle loro famiglie.
Da noi in Turchia le cose non andavano bene prima del colpo di stato per i curdi, per chi era di
sinistra, anche solo per chi era democratico e difendeva i diritti umani.
Dopo il colpo di Stato, nei giorni immediatamente successivi, il Governo ha pubblicato migliaia di nomi.
Lo sapete, più di 40000 persone sono in carcere, inclusi 3000 giudici e pubblici ministeri. Circa
100000 persone sono state rimosse da pubblici incarici, inclusi accademici che erano noti come
pacifisti. Quindi il Governo non sta facendo i conti con l’organizzazione di FETÖ Gülen, ma sta
perseguitando e arrestando persone che sono molto bene conosciute per la loro identità politica,
giornalisti, professori, avvocati...E un altro metodo che usa per attaccarli è revocare il passaporto. Per Ramazan, Ayşe, e tanti altri avvocati di Öcalan,i passaporti sono stati revocati. Noi ci aspettiamo di sentire altre notizie di questo tipo molto presto.
La situazione degli avvocati è più difficile che mai. Nel passato ci attaccavao e ci arrestavano per
impedirci di fare il nostro lavoro. Ma adesso anche solo visitare un assistito in carcere è impossibile.
Vedere i fascicoli di indagine, impossibile. Il decreto che ha disposto lo stato di mergenza prevede che
una persona può essere trattenuta nella stazione di polizia senza vedere un avvocato per 5 giorni.
Inoltre lo stato di fermo può essere prolungato fino a 30 giorni. Anche entrare in un Tribunale diventa
una sfida per noi oggi.
E’ difficile dire ora cosa succederà. Ci hanno annunciato che lo stato di emergenza continuerà fino al
19 gennaio. E Erdogan ha anche detto che anche se è illegale, potranno continuarlo per 1 anno.
Io vorrei sottolineare che oggi gli avvocati in Turchia stanno facendo il loro lavoro sotto un regime
fascista. E le condizioni peggiorano giorno dopo giorno.
Per me è importante ripetere che il vostro supporto e la vostra solidarietà oggi sono più importanti che
mai. Noi ne abbiamo bisogno non solo per i diritti fondamentali degli avvocati, ma anche perché se
oggi in Turchia gli avvocati non possono fare il loro lavoro, significa che più bambini verranno
bombardati dal Governo nelle città curde, più giovani ragazzi verranno arrestati per i loro discorsi e i
loro pensieri e più persone sperimenteranno la tortura. Questa non è solo una lotta per i diritti degli
avvocati, questa è una lotta per la democrazia, la libertà, i diritti fondamentali di tutte quelle persone
che non supportano l’AKP, è anche una lotta per il diritto alla vita stessa.
Io vi ringrazio ancora molto per questa opportunità. E vi chiedo di perdonarmi per il mio poco italiano.
(2 http://www.congressoforenserimini.it/programma-congresso/6-ottobre-2016)
www.controlacrisi.org
lunedì 10 ottobre 2016
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