COMUNICATO STAMPA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA VENETO: "CON I LAVORATORI DEL MAGAZZINO PRIX DI VICENZA, CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE, PER DIGNITA' E DIRITTI"
Detto, fatto… Il 19 gennaio, il tavolo regionale a cui hanno partecipato
l’assessora Donazzan (nota per la sua presenza alle manifestazioni degli ex
repubblichini e le sue esibizioni nel saluto nazista), la provincia di Padova, Cgil
Cisl e Uil, e i rappresentanti delle principali catene della grande distribuzione
nel Veneto (Legacoop, Prix, Despar, Aspiag service, Alì, ecc.) sollecitò
“l’intervento tempestivo delle competenti prefetture per ripristinare la legalità e
l’agibilità nei cantieri”. Si chiese di far intervenire le forze di polizia per
rimuovere blocchi e picchetti dei lavoratori che lottavano per difendere il posto
di lavoro.
Detto, fatto… Ieri, venerdì 5 febbraio, a Vicenza, ingenti forze di polizia
hanno attaccato il blocco dei lavoratori di fronte al magazzino del Prix, con
lanci di lacrimogeni e cariche. Alcuni lavoratori sono stati feriti, uno in modo
serio.
La legalità dello sfruttamento, della precarietà, del dispotismo padronale deve
essere ristabilita. Le lotte che si diffondono nel settore della logistica, la
determinazione che in esse si manifesta contro lo strapotere padronale
possono essere un esempio contagioso nel Veneto della precarietà, dei bassi
salari, del lavoro a chiamata, degli stages, del lavoro pagato con i voucher, del
lavoro nero e irregolare che si diffonde a macchia d’olio, del ricatto tra
occupazione e rispetto dei diritti. Perciò le lotte vanno duramente represse.
Che la cultura del manganello appartenga alla Donazzan non ci meraviglia. Che
i padroni vogliano ristabilire la legalità dello sfruttamento appartiene alla loro
logica e corrisponde ai loro interessi; è perfino ovvio. Ma che questo avvenga
con la complice partecipazione dei vertici confederali è un fatto gravissimo.
Criticare piattaforme e forme di lotta è una cosa, invocare il manganello è ben
altro. Nessuno si è permesso di invocarlo contro i metalmeccanici della Fiom di
Genova che per due giorni hanno, giustamente, bloccato una città. Più facile
farlo contro lavoratori che sono nella stragrande maggioranza immigrati.
Socializzare il conflitto, rovesciare la precarietà e lo sfruttamento!
Rifondazione Comunista del Veneto
Rifondazione Comunista del Veneto
sabato 6 febbraio 2016
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