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Crisi, l'allarme di Fmi Oxfam e Ilo: "La crisi non molla e i ricchi sono sempre più ricchi".

L'economia mondiale frena. Altro che ripresa. E l'Italia procede al rallentatore: la cosiddetta crescita del Belpaese e' addirittura piu' debole delle attese. Il pil italiano, secondo il Fmi, crescera' quest'anno dello 0,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto a ottobre, per poi accelerare nel 2016 a +0,8% (-0,5 punti). Il pil di Eurolandia, invece, andrà all'1,2% quest’anno e nel 2016 all’1,4% (rispettivamente -0,2 e -0,3 punti percentuali rispetto a ottobre). Rallenta anche la Germania, la cui economia si espandera' nel 2015 dell'1,3% e l'anno seguente dell'1,5%. ''L'attivita' dell'area euro – secondo Fmi - dovrebbe essere sostenuta dai bassi prezzi del petrolio, da un ulteriore allentamento monetario (anticipato sui mercati finanziari), una politica di bilancio piu' neutra e il recente apprezzamento dell'euro''. La Bce fara' quello che gli investitori hanno anticipato, comunque. ''Sotto un certo punto di vista, il quantitative easing'', l'allentamento monetario, ''e' gia' avvenuto. I mercati lo hanno anticipato, i tassi di interesse sono scesi, l'euro si e' deprezzato. Vogliamo assicurarci che quando ci sara' un annuncio, sara' dell'entita' che i mercati si aspettano''.

Uno scenario negativo confermato anche dall’Ilo che ha preso in considerazione le prospettive mondiali dell’occupazione date in netto peggioreranno nei prossimi cinque anni. Entro il 2019 più di 212 milioni di persone saranno senza lavoro, contro i 201 milioni del 2014. L'ultimo rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dice chiaramente che il quadro si fa più complicato a causa dell’aumento delle disparità e delle turbolenze sociali. L'Ilo prevede che le disparità di reddito continueranno a crescere, con il 10% dei più ricchi che guadagna dal 30 al 40 per cento del reddito totale, mentre il 10% più povero tra il 2 e il 7 per cento. Per l'Italia, il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 12,3% nel 2017, dopo essere salito al 12,6% nel 2015, secondo una tabella di stime.

La disoccupazione dovrebbe aumentare di circa 3 milioni di persone nel mondo nel 2015 e di otto milioni supplementari nei quattro anni successivi. L'economia mondiale - afferma il documento dell’Ilo intitolato World Employment and Social Outlook - Trends 2015" reso noto a Ginevra - è infatti entrata in un nuovo periodo che combina una crescita lenta, un aumento delle disuguaglianze e delle agitazioni sociale ed appare "incapace" di riassorbire il deficit di impieghi scavato dalla crisi del 2008 e di ridurre le disparità sociali emerse. Anche una ricerca di Oxfam dice che il mondo è sempre più diseguale. Secondo il rapporto 'Grandi disuguaglianze' alla vigilia del World Economic Forum di Davos, nel 2016 l'1% della popolazione mondiale (cioŠ 72 milioni di persone circa) avrà in mano più ricchezza del restante 99% (oltre 7 miliardi di persone che continuano a moltiplicarsi). Durante gli anni della crisi globale, cioè dal 2009, questa elite di "paperoni" ha visto la suo quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e - secondo le previsioni dell'Oxfam - supererà il 50% nel 2016.

Per tornare all'analisi sull'occupazione, sono piu' di 61 milioni i posti di lavoro persi dall'inizio della crisi globale nel 2008 e le proiezioni dell'Ilo mostrano che la disoccupazione continuerà ad aumentare fino alla fine del decennio. "Ciò significa che la crisi occupazionale è tutt'altro che finita quindi non c'è posto per l'autocompiacimento" ha commentato il Direttore generale dell'Ilo Guy Ryder. L'Ilo osserva che i giovani lavoratori tra 15-24 anni restano particolarmente colpiti dalla crisi, con un tasso globale di disoccupazione giovanile di quasi il 13% nel 2014 e un ulteriore aumento è previsto nei prossimi anni. (Autore: fabio sebastiani)
www.controlacrisi.org

martedì 20 gennaio 2015


 
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