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Il Coordinamento Zero OGM di nuovo davanti ad un mangimificio per chiedere a Veronesi la conversione della filiera al Free Ogm

Ieri, sabato 6 dicembre, il Coordinamento Zero Ogm per un cibo sano per tutti – del quale AltrAgricoltura Nord Est è uno dei soggetti promotori – e i Comitati Lasciateci Respirare di Monselice e Lendinara e il Comitato cittadino contro i disagi del mangimificio Veronesi, hanno manifestato,, davanti al mangimificio del gruppo Veronesi ad Ospedaletto euganeo (PD) per chiedere al gruppo di convertire le sue filiere al OGM free, di garantire tracciabilità sui prodotti finiti e per denunciare l'inquinamento causato dalla presenza dell'impianto nel centro abitato.

In Italia, mangiamo OGM senza nemmeno saperlo e ne subiamo tutti gli effetti negativi! Gli OGM arrivano sugli scaffali dei supermercati direttamente all'interno di prodotti di largo consumo o indirettamente, perché gli animali da cui derivano carne, latte, formaggio, uova e altri prodotti sono alimentati con  mangimi che nell'80% dei casi contengono OGM. Tra i principali attori di questo mercato abbiamo il Gruppo Veronesi, leader a livello nazionale nella produzione di mangimi, primo produttore avicolo in Europa e con i marchi Negroni e Montorsi tra le prime aziende nell’industria salumiera. Il 4 ottobre 2014, produttori-consumatori, membri di associazioni e semplici cittadini si sono dati appuntamento davanti al mangimificio di Veronesi a San Pietro in Gù con una lettera contente le richieste sopra esposte (allegato A). La risposta del gruppo Veronesi è stata evasiva (allegato B), tanto da prefigurare l'impossibilità di qualsiasi confronto. La lettera non solo non ha risposto alle richieste ma ha riproposto un elenco di informazioni risapute e autocelebrative. Il gruppo Veronesi ritiene di non avere interessi di nessun tipo per quanto riguarda la coltivazione e la commercializzazione di OGM. Siamo però a conoscenza che tale gruppo nel 2009, sentito dalle Commissioni 7° e 9° del Senato, ha dichiarato di importare 40 mila tonnellate di soia OGM al mese e solo 9 mila tonnellate di soia free OGM. In più, abbiamo acquisito una confezione di mangimi per vacche “lattifera 18 pallet” a marchio Veronesi dove nell’etichetta c’è scritto che contiene materiale OGM (allegato C). Questo significa che partecipa alla commercializzazione di materiale transgenico, acquisendo prodotti transgenici sul mercato internazionale e vendendoli trasformati in mangimi.

Di fronte a questa chiusura, il Coordinamento Zero OGM ha deciso di intensificare le iniziative di mobilitazione. Sabato 6 dicembre 2014 ha ribadito le sue richieste al gruppo Veronesi manifestando davanti al mangimificio di Ospedaletto Euganeo. Dopo qualche trattativa, i manifestanti sono riusciti a consegnare la lettera di risposta (allegato D), che è stata firmata da un dipendente e timbrata, nella quale si chiede al gruppo di prendere tutte le misure necessarie al fine di : - Garantire tracciabilità e trasparenza sul prodotto finito, quello che troviamo  nello scaffale del supermercato. Vogliamo un'etichetta chiara che indichi la presenza di OGM nell'alimentazione degli animali o in qualsiasi altra componente di prodotto. - Mettere in calendario da subito la conversione delle filiere compromesse con gli OGM, con  l'obiettivo di costruire e mantenere una produzione sementieira OGM free e una mangimistica totalmente OGM free, rispettosa dell'ambiente e della salute umana  e animale. Insieme al movimento contro gli OGM, i comitati Lasciateci Respirare di Monselice e Lendinara e il Comitato cittadino contro i disagi del mangimificio, hanno manifestato per chiedere la delocalizzazione del sito produttivo dal centro di Ospedaletto Euganeo. I comitati infatti lamentano il pesante impatto dell'impianto sulla vita e la salute delle famiglie residenti nel pressi del mangimificio.

La manifestazione si è conclusa con un un corteo che dal mangimificio ha raggiunto il Municipio per presentare all'Amministrazione Comunale i temi e le richieste del Coordinamento e dei Comitati. Purtroppo il Municipio era deserto e nessun membro dell'Amministrazione Comunale presente... Ad ogni modo, il rallentamento del traffico sulla strada regionale 10 ha consentito la distribuzione di volantini informativi ai numerosi automobilisti e passanti. Con la manifestazione di ieri, il Coordinamento Zero OGM ha ribadito al gruppo Veronesi che la stragrande maggioranza dei consumatori non vuole mangiare prodotti derivati da animali alimentati con OGM e chiede quindi innanzitutto trasparenza oltreché la conversione della filiera al OGM free. Se Veronesi persevererà nella sua politica, il Coordinamento intensificherà la mobilitazione estendendola ai supermercati per informare i consumatori che mais e soia OGM vengono utilizzati per alimentare gli animali dai quali derivano i prodotti finiti a marchio Negroni, Aia, Wudi, Golosino, Aequilibrium, ecc.
AltrAgricoltura Nord Est

lunedì 8 dicembre 2014


 
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