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Ogm,ormoni e antibiotici: i rischi del trattato segreto tra Usa e Europa.

Anticipazione dell’inchiesta di Report sull’accordo commerciale che creerà la più grande area di libero scambio del mondo. In onda domenica sera (19/10/2014) alle 21.45 su Rai3. Bistecche con gli ormoni, pollo trattato con il cloro, cibo geneticamente modificato. Ce li ritroveremo nei supermercati italiani se passerà il Ttip, il Trattato transatlantico sugli investimenti che l’Europa e gli Stati Uniti stanno negoziando? Chi si oppone senza se e senza ma all’accordo ne è convinto. Ministri italiani e commissari europei, invece, negano risolutamente.

Ma capire da che parte sta la verità oggi è praticamente impossibile. Sebbene l’Europa abbia recentemente desecretato il mandato (vale a dire i principi generali che i negoziatori sono chiamati a tutelare), sul merito del negoziato e sugli accordi raggiunti finora c’è ancora il massimo segreto. Un’accortezza considerata imprescindibile dai governi dopo il fallimento del prototipo del Ttip, che si chiamava Mai, Accordo multilaterale sugli investimenti. Quando nel 1998 i termini del negoziato tra Stati Uniti ed Europa furono resi pubblici, le proteste dell’opinione pubblica furono così violente che fu messo rapidamente da parte.

Oggi, come quindici anni fa, in discussione c’è l’abolizione dei dazi doganali e la cancellazione di una serie di barriere non tariffarie. Per creare la più grande area di libero scambio del pianeta bisognerà modificare, allo scopo di uniformarle, le regole sugli standard, sulla sicurezza alimentare e sull’etichettatura dei prodotti. E qui potrebbero nascere i veri problemi. Le leggi statunitensi sulla commercializzazione dei cibi sono infatti molto più permissive di quelle europee. Non essendo riconosciuto il principio di precauzione, negli Usa possono essere vietati solo i prodotti la cui nocività è scientificamente riconosciuta: se c’è solo il dubbio che una cosa possa fare male, intanto continuo a vendertela. Quindi è lecito allevare gli animali con ormoni e antibiotici, trattare la carne con prodotti chimici e commercializzare organismi geneticamente modificati. Non solo, i produttori americani non hanno alcun obbligo di specificarlo sulle etichette.

Saranno gli Usa ad adeguarsi alle nostre rigide normative o saranno l’Europa e l’Italia ad accettare i loro standard? (di di Roberto Pozzan e Giorgio Mottola)
www.corriere.it

domenica 19 ottobre 2014


 
News

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