«Giusta la battaglia Lotterò fino alla fine».
LONIGO. Eugenio Rigodanzo, produttore di Lonigo, non crede più a nessuno. Cinquantadue anni, leader storico dei comitati Cospa del latte, nel 1997 è stato protagonista della clamorosa protesta del letame sull’autostrada a Vancimuglio.
«Avvocati corrotti, politici pantofolai, associazioni colluse» spiega Rigodanzo: «Eppure avevamo e abbiamo ragione. La Lega ci ha mollato da tempo, noi siamo divisi, le associazioni non esistono più. Io continuerò a combattere fino all’ultimo giorno, anche dovessi dare solo un centesimo».
In realtà l’agricoltore di Longo deve allo Stato più di 500 mila euro per la sua stalla vicentina, dove ora sono rimaste 40 bestie da latte (un tempo ne aveva 120). «Su questa vicenda, oltre a molte imprese che hanno deciso di chiudere, lo Stato ha sulla coscienza anche dieci/dodici agricoltori che si sono tolti la vita in stalla. Secondo voi un produttore di latte che si impicca nella stanza del latte lo fa perché tradito dalla moglie?»
La delusione è cocente. Anche se Rigodanzo, protagonista in passato di clamorose proteste - dai trattori di Vancimuglio alla protesta dei forconi, dal blitz sulla finestra di Flavio Tosi al cristallo rotto all’agente Equitalia – non demorde del tutto: «Io andrò fino in fondo: sono diciott’anni che lotto per una questione di giustizia. E sono convinto che la magistratura che sta indagando su chi ha taroccato i dati della produzione del latte arriverà fino in fondo. E allora tardi ma sarà riconosciuta la giustizia».
Il Mattino di Padova
mercoledì 10 settembre 2014
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