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"La Repubblica siamo noi". E' lo striscione che ha aperto a Roma (partenza da piazza della Repubblica) la manifestazione promossa dal "Forum italiano dei movimenti per l'acqua". Il corteo è partito alle 15.30 come da programma. Tante le organizzazioni e i gruppi che vi hanno preso parte in rappresentanza della grande galassia dei 'beni comuni'. Ad un anno dal positivo esito del referendum, il movimento si pone il problema della difesa del risultato politico uscito dalle urne, ovvero 'la riappropriazione sociale e la tutela dell'acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche d'austerità del Governo e dell'Europa'. Il corteo arriverà in piazza San Giovanni.

"Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica - si legge nell'appello di convocazione - ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari". "La festa della Repubblica - dichiara Fabio Nobile, portavoce della Federazione della sinistra del Lazio - non è una parata militare ma la feta della nostra Costituzione. Il referendum dell'anno scorso è stato un passaggio o per questo è importante fare una marcia publica per tutti i beni comuni e non una marcia militare". Al corteo, presente anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista: "I movimenti hanno ragione. C'è stato un referendum che è stato vinto ma il Governo gira la testa dall'altra parte. E fa come se il risultato non esistesse. E' una vergogna che se la Merkel starnutisce a Monti viene il raffreddore. E quando 27 milioni di italiani decidono come gestire i beni comuni lui fa finta di niente".

Inevitabile la risposta a Nichi Vendola che, secondo Ferrero, "dovrebbe fare obiezione di coscienza perché c'è una battaglia in corso e anche se il Governo può commissariare il popolo pugliese non può essere preso in giro". Tra gli altri striscioni, "L'acqua non è debito" e "Roma non si vende". Da sottolineare la presenza dei comitati contro le discariche e di quelli che si battono per i trasporti, di molti esponenti del sindacato di base, come i Cobas, e di alcune forza politiche come La Federazione della sinistra. ''Oggi partecipo alla manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua dopo che 1.200.000 cittadini hanno detto no. Saro' con il popolo dell'acqua, per difendere i beni comuni e la Costituzione, minata dal governo precedente e da quello attuale'', ha dichiarato il senatore dell'Idv Stefano Pedica. ''Partecipo per difendere il lavoro e far rispettare l'art.1, L'Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro, - aggiunge Pedica - che la Fornero ha modificato trasformando la parola lavoro in precariato. Organizzerò un sit-in giovedì prossimo mettendo nelle fontanelle un cartello con su scritto i nomi dei politici a partire da quelli locali, che vogliono privatizzare l'acqua. Ritengo questa la manifestazione del 2 giugno, più reale e vicina alla Costituzione che difende i diritti''. 18.00 Il corteo è da poco giunto in piazza San Giovanni. Lungo il percorso si è andato arricchendo di tante presenze significative. Dai "No Tav" ai vari comitati contro l'Enel, dai "No Dal Molin" ai vari gruppi ambientalisti che si battono contro il consumo scellerato del territorio. Tra gli altri anche una delegazione della "Flottilla" che a metà giugno ha in programma un'altra missione contro l'occupazione a Gaza. 18.45 Dopo gli interventi delle varie realtà di lotta è terminata la manifestazione "La Repubblica siamo noi". Il nuovo appuntamento sarà il 12 e 13 giugno per una due giorni di festa e per ricordare come il risultato del referendum esattamente di un anno fa sia rimasto ancora inapplicato. Il risultato politico della giornata è tutto negli interventi dal palco: i vari comitati di lotta contro le grandi opere e in difesa della scuola pubblica hanno tutti sottolineato la centralità della battaglia contro la privatizzazione dei beni comuni. Sotto accusa non solo il Governo, quindi, ma chi, come il Pd, "a Roma fa il corteo contro Alemanno e a Firenze privatizza il trasporto pubblico". Sotto accusa l'Enel che sta distruggendo l'Amiata, in Toscana, e la Snam che sta facendo più o meno la stessa cosa a Sulmona.


www.controlacrisi.org

sabato 2 giugno 2012


 
News

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