Cooperativa Eughenìa: il tentativo di sfratto del 16 gennaio 2004 Appello della Cooperativa Eughenia
Cari amici e compagni,
nonostante tutta la solidarietà espressa finora non solo da voi che condividete le nostre scelte di vita e il nostro progetto, ma del territorio, dalle amministrazioni locali,
dalle associazioni sindacali, ambientaliste, dal social forum e addirittura fuori dai confini nazionali, un giudice piccolo piccolo, di un tribunale piccolo piccolo, al servizio di un grande potere finora indiscusso, ha deciso di cancellare i nostri diritti sfidando non solo l'intera opinione pubblica, ma anche le stesse regole della giurisprudenza. Venerdì 16 gennaio alle ore 8,30 di mattina l'ufficiale giudiziario, accompagnato dai carabinieri verrà ad eseguire lo sfratto della nostra Cooperativa dall'azienda che abbiamo condotto con fatica e con amore per 5 anni, portando mezzo mondo a conoscenza di un luogo abbandonato dagli uomini e da dio, attraverso un progetto ambizioso ma possibile, frutto del contributo di tutti quelli che si sono fatti contagiare.
Il giudice che ha ordinato lo sfratto, in veste di giudice monocratico è lo stesso che fu relatore del collegio della sezione specializzata agraria nel giudizio di primo grado e si è inventato che "il contratto d'affitto è simulato e perciò nullo perchè strumentale all'acquisto", come se noi non avessimo mai abitato o lavorato l'azienda e come se la strumentalità rappresentasse un reato e non un consolidamento del nostro diritto.
La Corte d'Appello, poi, pur non accogliendo la nostra richiesta di durata quindicennale dell'affitto, aveva rigettato la tesi della simulazione e della nullità, sostenendo che il contratto era valido a tutti gli effetti per tre anni e che non poteva essere eseguito uno sfratto fino al giudizio della Cassazione.
I proprietari invece intraprendono un giudizio parallelo e illegittimo nuovamente presso il tribunale amico di Grosseto; il solito giudice riafferma che il titolo è nullo, stracciando le decisioni della Corte d'Appello e, anticipando il giudizio della Cassazione, sostiene che "probabilmente" anch'essa non lo riconoscerà e ordina lo sfratto come misura cautelare.
Tutte queste cose le abbiamo contestate in un reclamo al Collegio del Tribunale presieduto dal presidente stesso, che ha confermato punto per punto sia il teorema che le decisioni precedenti.
Poi comincia la causa di merito e anche questa viene affidata scandalosamente allo stesso giudice, il quale forte del consenso ricevuto dal tribunale, ha deciso addirittura di sospendere la causa fino al giudizio della Cassazione, ma tiene in vita lo sfratto.
Significa che fino a quella data, che può essere tra due mesi o tra due anni, non solo dobbiamo uscire dall'azienda, ma anche essere privati di ogni strumento di difesa giuridico.
Non sappiamo se esistono precedenti di abusi simili, ma pensiamo che questo sia sufficientemente grave per farne una battaglia di civiltà.
Siamo coscienti del fatto che, essendo la nostra lotta per il diritto alla terra diventata un simbolo, la reazione non solo dei proprietari, ma dell'intero apparato legato alla speculazione fondiaria e immobiliare è diventata rabbiosa e senza regole.
Da soli non potremo mai farcela. Abbiamo più che mai bisogno della solidarietà e della mobilitazione di tutti voi.
Vi aspettiamo venerdì 16 alle 8,30 a Castiglioncello Bandini.
p. Cooperativa Eughenìa
Antonio Di Palma
Cooperativa Eughenìa
martedì 3 febbraio 2004
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