La rivolta dei Raiders contro l'algoritmo.
Per alcuni, quello dei riders, è un lavoretto da studenti, per altri è una moderna forma di auto-imprenditorialità, il cui mezzo di produzione sarebbe la propria bicicletta e/o scooter..In realtà dietro l'algoritmo che commissiona loro, per conto di singoli esercizi o grosse catene della ristorazione, il cibo da consegnare a domicilio e calcola il costo del loro servizio, si nascondono persone in carne ed ossa che fanno grandi profitti.
Dunque si tratta, a tutti gli effetti di lavoro dipendente e come tale dovrebbe essere soggetto a delle minime tutele, soprattutto in caso di infortunio, visto che si lavora sulla strada. In realtà il lavoro dei raiders è assolutamente precario e privo di ogni minima tutela, per questo da alcuni anni, a partire dalle grandi città europee e recentemente anche in Italia, hanno cominciato ad unirsi in gruppi e ad elaborare piattaforme rivendicative.
A nuove figure del lavoro e a nuove forme di sfruttamento, corrispondono nuove ed intelligenti forme di lotta per costruire nuovi diritti. Proprio in questi giorni, a Bologna, alcuno riders hanno attuato, bloccando le consegne a domicilio, delle forme di protesta e di sensibilizzazione sulle loro precarie condizioni di vita e lavoro. Massima solidarietà.
https://m.facebook.com/ridersunionbologna
martedì 13 febbraio 2018
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