Bologna, amianto nell'acqua potabile delle condutture cittadine.
Un esposto alla Procura della Repubblica che ipotizza il reato di "distribuzione acque nocive per la salute pubblica" in violazione della legge 257/92 che vieta la commercializzazione di prodotti contenenti amianto. E' l'iniziativa che
l'Associazione Esposti Amianto è pronta a mettere in campo dopo che alcuni
rilevamenti ufficiali hanno appurato la presenza del pericoloso materiale nelle condutture dell'acqua a Bologna.
Al tempo stesso "vogliamo porre un problema politico - tuona Vito Totire,
presidente dell'associazione - ci pare che il sindaco di Bologna non sia Virginio
Merola ma Hera (l'azienda che si occupa della distribuzione dell'acqua, ndr)".
Le analisi del Comune di Bologna dicono che "su 60 campioni prelevati, il 36%
circa e' risultato positivo, cioe' e' stata riscontrata la presenza di fibre fino ad un
massimo di circa 20.000 per litro d'acqua". L'accusa di Totire a Palazzo D'Accursio
e Arpa è di "aver ripetuto tesi e 'giustificazioni' di cui abbiamo documentato la
totale infondatezza".
In particolare, in una lunga nota, Totire contesta "quanto asserito dalla funzionaria
dell'Arpae Annamaria Colacci", secondo cui "la concentrazione e' veramente
bassa", mentre "c'e' bisogno di un'elevatissima concentrazione di fibre e di
un'esposizione molto lunga perche' qualunque tipo di patologia associata
all'amianto possa insorgere, sia cancerogena che non cancerogena".
Secondo il medico, "si tratta di tesi che valgono solo per le patologie non
neoplastiche da amianto, ed e' sconfortante che una agenzia pubblica possa
'comunicare' in quei termini". Inoltre, Totire afferma che "la proposta del limite di
tolleranza fino a sette milioni di fibre viene da un'agenzia statunitense", ed e'
dettata "non da obiettivi di tutela sanitaria ma da criteri di 'realpolitik'. Come dire:
evitiamo di dichiarare non potabile l'acqua di 4/5 del pianeta".
Il congresso degli Usa, tira dritto Totire, "ha comunque stabilito che le tubazioni in
amianto devono essere sostituite, e noi abbiamo spiegato che i criteri analitici
utilizzati sono differenti: negli Usa utilizzano il microscopio Tem, a Reggio Emilia il
Sem". Non a caso, aggiunge, "l'unica volta che sono stati fatti esami in Tem in
Emilia-Romagna, a Ravenna, sono state contate fino a 2,5 milioni di fibre".
Ancora, il presidente di Aea chiede "che tipo di amianto e' stato campionato:
crisotilo o anfiboli? Questo perche' ora il dato non e' piu' disponibile, e gli anfiboli
sono piu' aggressivi e la loro commercializzazione e' vietata". Totire ne ha anche
per Ausl e sindaco, che al momento "non parlano, anche se quando l'hanno fatto
non hanno detto cose molto diverse dai due funzionari citati", e chiede ai
funzionari dell'Arpae "come mai non hanno mai campionato fuori Bologna, per
esempio nei Comuni colpiti da eventi sismici". Forse perche', commenta, "sanno
che i dati peggiori, fino a questi del 2016 di Bologna citta', sono sempre stati fuori
Bologna.
Per essere brutali, sarebbe bello sapere cosa si e' bevuto a Crevalcore in
questi anni". Per questi motivi, Totire coglie l'occasione per rivolgersi ai cittadini di
Bologna, invitandoli a "cambiare, tra qualche mese, governo della citta' e mandare
Hera alla opposizione".
www.controlacrisi.org
mercoledì 2 marzo 2016
|