Vietnam, lavoratori del tessile in rivolta per pensioni e Tfr.
Decine di migliaia di lavoratori vietnamiti sono in sciopero da sei giorni presso una delle maggiori fabbriche di calzature e abbigliamento per marche internazionali nel Paese, in protesta contro un provvedimento che rimanderebbe all'età della pensione il pagamento del trattamento di fine rapporto lavorativo.
I 90 mila operai degli stabilimenti di Pou Yuen che producono anche articoli per Lacoste, Converse e Reebokhanno bloccato le strade vicino ai siti produttivi. Le aziende di Pou Yuen e sono controllate dalla cinese Yue Yuen Industrial Holdings Ltd, a sua volta posseduta
dalla Pou Chen Corp di Taiwan. I lavoratori hanno manifestato pacificamente contro l'articolo 60 della nuova Legge sulla previdenza sociale, che entrerà in vigore il prossimo gennaio. Ieri e lunedì, i lavoratori hanno marciato nelle strade del distretto di Binh Tan, osservati dalle forze dell'ordine.
Se in Vietnam ogni anno avvengono centinaia di scioperi, l'attuale contesa è significativa perché‚ si riferisce a una specifica politica governativa del Partito comunista, invece che a richieste di aumenti salariali o relative a precarie condizioni lavorative.
Il viceministro del Lavoro, Doan Mau Diep, ha dichiarato ai media locali che l'articolo contestato è visto dal governo come un incoraggiamento a costruirsi una pensione più cospicua, in uno Stato dove le garanzie dello stato sociale sono drasticamente ridotte rispetto agli standard occidentali. Con il 70% dei suoi 90 milioni di abitanti sotto i quarant'anni, il Vietnam ha sviluppato nell'ultimo decennio una fiorente industria tessile per le multinazionali, attirate dai bassi salari, dall'abbondanza di manodopera e dalla stabilità politica in un Paese a partito unico.
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mercoledì 1 aprile 2015
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